Nello scorso giugno le due aziende hanno firmato un accordo che sigla la loro alleanza strategica nel promuovere l’uso dell’HVO nei motori BMW diesel andando così a sviluppare congiuntamente delle soluzioni di mobilità sostenibile.
Cos’è l’HVO e perché è così innovativo?
L’HVO (Carburante vegetale idrotrattato) è un biocarburante di seconda generazione prodotto attraverso un processo di idrogenazione di oli vegetali ed altri rifiuti organici. L’HVO si distingue dai tradizionali biocarburanti (FAME). La sua struttura chimica ricorda quella del diesel fossile, ma risulta essere più pulito, stabile e maggiormente adatto per motori diesel all’avanguardia. Al suo interno non c’è ossigeno e questo comporta l’abbassamento del punto di gelo ed una maggiore efficienza di combustione.
In Italia è commercializzato come HVOlution da Enilive. L’azienda ha affermato nel 2025 che l’utilizzo di HVO riduce le emissioni di gas serra fino al 90% durante l’intero ciclo di vita - “well-to-wheel” -, dalla produzione all’utilizzo.
L’accordo BMW-ENI: una strategia comune
BMW Italia ed ENI, il 26 dello scorso giugno, hanno siglato una lettera d’intenti per avviare una partnership strategica nell’ambito della mobilità sostenibile. L’alleanza si incentra su tre pilastri:
- Supporto alla mobilità sostenibile basata sul principio di neutralità tecnologica e sinergia tra varie soluzioni energetiche: con un ecosistema che valorizza il rapporto tra produttore energetico ed industria; volto a coniugare ricerca, sviluppo tecnologico e necessità del mercato con gli obiettivi di decarbonizzazione.
- Realizzazione di nuove proposte in ambito di biocarburanti: attraverso test sui motori BMW e campagne di marketing congiunte.
- Espansione delle infrastrutture di ricarica elettrica, le aziende si impegnano, per esempio, ad individuare nuove aree per l’installazione di punti di ricarica. La collaborazione sul punto si esprime nell’azione pratica di ENI Plenitude, già attiva nel settore elettrico.
Da dove viene l’HVO
Il biocarburante è prodotto in Italia nelle bioraffinerie di Venezia e Gela, utilizzando solo materie prime rinnovabili e rifiuti, in accordo alle previsioni della direttiva UE RED II.
La catena di approvvigionamento è trasparente e tracciabile e comprende poli agricoli situati in Kenya, Mozambico e Congo, che producono oli vegetali non destinati all’alimentazione e sottoprodotti derivanti da rifiuti. Questo scenario prevede aspetti positivi sia per l’impatto ambientale che per la sostenibilità socio-economica nei paesi in via di sviluppo.
Dove trovare l’HVO in Italia
Già nel febbraio 2023 ENI ha avviato la distribuzione di HVOlution in 50 delle sue stazioni di servizio, con l’obiettivo di raggiungere le 150 stazioni di rifornimento HVOlution entro il mese di marzo 2023. Ad oggi si possono contare poco più di 150 punti di distribuzione sparsi in 33 province italiane e nelle grandi città (Milano, Roma, Torino, Bologna e Genova su tutte).
In Italia, oltre ENI, ci sono altri distributori in cui è possibile acquistare carburanti HVO. Si può trovare HVO+ nei punti di distribuzione Q8 e l’HVO100 nelle stazioni di servizio Costantin.
La sempre più ampia diffusione di HVO lo colloca oggi come alternativa, possibile e credibile, ai combustivi fossili, tracciando una strada percorribile di mobilità sostenibile per i veicoli diesel.