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Salvini firma il decreto: il 6 luglio 2025 l'Alcolock diventa realtà

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Carlo

15/07/2025 - 11.30

Il 6 luglio 2025 è entrato ufficialmente in vigore il decreto firmato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini relativo all'introduzione del sistema Alcolock su alcune categorie di veicoli. 

Salvini firma il decreto: il 6 luglio 2025 l'Alcolock diventa realtà

Si tratta in realtà di un passaggio annunciato da tempo, previsto anche dalla normativa europea, ma che solo a partire dal 6 luglio è diventato veramente effettivo. 

Siamo consapevoli che la notizia ha campeggiato su numerosi articoli online, eppure la maggior parte tratta l’argomento in modo superficiale ed inesatto, rendendo difficile per i cittadini comprendere quando davvero tutto ciò inizierà a incidere sulla loro vita quotidiana.

 

Cos’è l’Alcolock e cosa dice il decreto

L'Alcolock è un dispositivo elettronico da installare nel veicolo, collegato al sistema di accensione, che obbliga il conducente a soffiare in un etilometro prima di poter avviare l’auto. 

Qualora il tasso alcolemico rilevato superasse lo 0,0‰, il motore non parte. Il decreto italiano recepisce una direttiva europea e prevede l’obbligo di installazione per tutti i nuovi veicoli omologati a partire dal 6 luglio 2025.

L’installazione è richiesta anche sulle auto già circolanti utilizzate da conducenti recidivi in materia di guida in stato di ebbrezza: quindi se hai avuto problemi di guida in stato di ebbrezza sarai costretto ad installare il dispositivo nel tuo veicolo.

 

Il provvedimento, quindi, ha due binari: 

  1. uno preventivo: per i veicoli di nuova fabbricazione
  2. uno punitivo; per chi ha già avuto infrazioni per alcol alla guida 

 

Tuttavia, numerosi interrogativi si sono sollevati sull’utilità del provvedimento e sull’effettiva applicazione.

 

Le criticità pratiche: installazione, costi e compatibilità

Mentre le nuove auto potranno essere progettate con il dispositivo integrato fin dall’origine, molti dubbi pratici riguardano l’installazione dell’Alcolock sui veicoli più datati. 

Nel parco auto italiano sono presenti numerosi veicoli molto datati che potrebbero non essere compatibili senza interventi costosi o addirittura tecnicamente impossibili.

Al momento non è stato ancora specificato se lo Stato o le case automobilistiche prevedano incentivi o supporti economici per l’adeguamento dei veicoli.

In verità attualmente i costi finali a carico dell’utente sono ancora un'incognita: in alcuni Paesi europei si parla di cifre tra i 1.000 e i 1.500 euro, escluse manutenzione e calibrazione periodica del dispositivo.

Molte critiche si sono alzate anche per quanto riguarda la sicurezza tecnica del sistema: si teme che possano emergere problemi legati all’elettronica del veicolo, o peggio, guasti al motore e falsi positivi che impediscano l’accensione dell’auto in assenza di alcol.

 

Il rischio della manomissione e dell’uso improprio

Fatta la legge, trovato l’inganno, in questo caso ci hanno già pensato gli automobilisti degli altri Stati. In altri Paesi, come gli Stati Uniti o la Svezia, dove il sistema è in uso da anni, si sono verificati casi di aggiramento del test tramite l’uso di soffi esterni, pompe d’aria, o veri e propri emulatori.

Questi raggiri, seppur illeciti, mettono in evidenza un limite strutturale del sistema: la sua efficacia dipende in buona parte dalla volontà del conducente di rispettare le regole.

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Il lato oscuro del controllo: tra sicurezza e sorveglianza

Non sono inoltre mancate le critiche relative al ruolo sempre più pervasivo dello Stato nella vita privata dei cittadini. 

 

L’Alcolock, infatti,  non è semplicemente un etilometro collegato all’accensione del veicolo, ma è un sistema che include funzionalità potenzialmente invasive, come:

 

  • GPS integrato, per tracciare la posizione del veicolo in tempo reale;
  • Memoria interna, che conserva lo storico dei test effettuati;
  • Registri digitali, in grado di raccogliere dati su chi guida, quando e dove;

 

Sebbene al momento non sia previsto, tramite una connessione remota ai server si potrà trasmettere informazioni alle autorità, alle assicurazioni o ad altri soggetti terzi andando a limitare la privacy dei guidatori.

 

Anche se il decreto italiano, almeno per ora, non menziona esplicitamente queste 

caratteristiche, nulla vieta che possano essere introdotte in una fase successiva una volta che tutti i veicoli sono stati dotati di Alcolock.

 

Non sarebbe più solo il tasso alcolemico ad essere sotto esame, ma anche gli spostamenti, gli orari e le abitudini della vita quotidiana. 

 

In questo scenario, l’automobile, da sempre simbolo di libertà personale ed autonomia,  rischierebbe di diventare un terminale di controllo, un oggetto la cui funzionalità potrebbe essere limitata da remoto con scelte e regole imposte dall’alto. 

 

Un nuovo paradigma: l’auto che non ti appartiene più

L'introduzione dell'Alcolock è solo l'ultima tappa di un percorso più lungo in cui la natura dell’automobile sta cambiando radicalmente. Tra scatole nere, limitatori di velocità intelligenti, dispositivi di frenata automatica e sensori biometrici, la vettura del futuro sembra destinata a diventare una "smart prison" su ruote.

Non è un caso che molti giovani oggi preferiscono non acquistare più un'auto, ma affidarsi a servizi di car sharing, abbonamenti mensili oppure optano per il più conveniente noleggio a lungo termine

 

Una questione sociale e culturale

L’impatto psicologico e sociale di queste tecnologie coercitive, l’idea che lo Stato non si fidi più del cittadino, e che lo obblighi a dimostrare preventivamente di essere "innocente" (cioè sobrio) prima ancora di poter accendere la macchina, può generare un senso diffuso di sfiducia, ansia e frustrazione.

In particolare tra le persone più anziane o meno tecnologiche, questo tipo di dispositivi potrebbe generare disorientamento e esclusione, specie se mal funzionanti o troppo complessi da usare. 

Anche il rischio di falsi positivi, magari causati da collutori alcolici o patologie mediche, potrebbe creare contenziosi infiniti con le autorità.

 

Tra sicurezza e libertà, serve equilibrio

Nessuno mette in dubbio che la guida in stato di ebbrezza sia un problema reale, che miete vittime ogni anno e debba essere combattuto con decisione.

Tuttavia la soluzione entrata in vigore il 6 luglio 2025 con l’Alcolock sembra rispondere a una logica securitaria più che educativa. 

Piuttosto che puntare su formazione, prevenzione, controlli umani e responsabilizzazione del cittadino, si sceglie la via del dispositivo obbligatorio, del sospetto generalizzato, della tecnologia che comanda.

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